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Sirene e altre leggende slave: falsi miti e particolarità

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Sirene slave e falsi miti

La sirena è una delle figure centrali delle tradizioni mitologiche russe, ucraine e bielorusse.

Secondo la tradizione orientale, le sirene sono molto diverse dal nostro immaginario comune (se non conosci la storia delle sirene slave, clicca qui).

Sfatiamo alcuni falsi miti sulle sirene slave.

Le sirene slave non seducono quasi mai gli uomini

Da un punto di vista semantico, si può notare che le sirene dell’Europa Orientale sono legate alla vegetazione delle piante e non agli specchi d’acqua.

In alcuni testi si può leggere di queste creature che emergono dall’acqua, ma questa è solo una delle molteplici varianti in cui si presentano le sirene. Infatti, possono provenire anche da un cimitero oppure semplicemente dall’altro mondo.

Inoltre, secondo la tradizione popolare, a differenza di quanto si legge nelle storie d’amore che i poeti e gli scrittori romantici amano tanto tramandare, le sirene non seducono quasi mai gli uomini.

I testi in cui ciò accade sono rari, secondo i folcloristi, il mito della seduzione è ispirato ai testi letterari, non alla vera e propria tradizione popolare.

La bellezza delle sirene

Le sirene russe, ucraine e bielorusse sono delle donne abbastanza normali, persino belle.

Se nella tradizione europea romantica la bellezza di queste creature è evidenziata in ogni modo possibile e immaginabile, nelle leggende slave non è molto rilevante.

Il canto delle sirene

Oltre all’aspetto eccezionale, le sirene occidentali hanno spesso una voce soave e cantano delle belle canzoni per attirare gli uomini.

Le sirene slave, invece, non cantano nulla di speciale e in genere sono piuttosto silenziose.

In altre parole, le sirene orientali sono molto più simili a ragazze e donne comuni e non hanno nulla di particolarmente diverso da loro né nell’aspetto né nel comportamento.

Altre creature della mitologia slava

Nella tradizione russa-settentrionale esiste un’altra creatura mitologica.

Molto raramente viene definita “sirena”, si tratta piuttosto di una burlona, un diavolo, una specie di donna marina.

Non è tipica di una determinata stagione, appare sempre da sola ed è legata agli specchi d’acqua, a qualche fiume o a un lago.

Molto spesso si narra che queste creature burlone siano gli spettri di ragazze e donne annegate.

In realtà, la burlona si manifesta in un solo modo: si siede sulla riva, su qualche pietra lungo la costa o sui ponti dove si fa il bucato e si pettina i lunghi capelli con un grande osso, un pettine piuttosto insolito.

Quando un uomo si avvicina, lei si getta in acqua e si nasconde, lasciando il pettine sulla riva.

Se un uomo lo prende, la creatura si reca sotto la sua finestra, glielo chiede, lo spinge a farselo ridare e non lo lascia in pace finché non lo rimette a posto.

In alcuni casi può provocare danni, anche trascinando il malcapitato in acqua.

Ciò non ha nulla a vedere con la seduzione, dato che sia uomini che donne possono caderne vittime.

La componente amorosa, così forte nella letteratura romantica, non viene esplicitata nella tradizione popolare.