Le sirene nelle leggende russe, ucraine e bielorusse

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Le sirene e la tradizione slava

La rusalka (in italiano “sirena”) è una delle figure principali della tradizione mitologica russa, ucraina e bielorussa.

Si tratta di un personaggio molto noto e ben delineato, sul quale esisteva – ed esiste tuttora – un impressionante numero di testi con un sistema molto variegato di motivi mitologici.

Donne con gambe ma senza volto

Secondo le leggende slave, le sirene non sono delle creature marittime metà donne e metà pesci, ma donne normali con le gambe e senza coda.

Queste creature si presentano come ragazze e donne con capelli biondi sciolti e vestite di bianco.
Molto spesso i loro volti non sono visibili perché sono morte. Non si tratta di donne qualsiasi, bensì di donne morte ingiustamente e che per questo non trovano pace nell’altro mondo.

Morte prematura e ingiusta

L’idea di persone morte per una causa ingiusta o impura è uno dei concetti più antichi della mitologia slava orientale, che risale al ramo indoeuropeo.

In questo concetto rientrano la morte per suicidio, la morte delle persone dedite alla stregoneria, delle persone che sono entrate in contatto con forze impure o che non hanno mostrato pentimento in punto di morte.

Inoltre, sono incluse anche le persone morte prima del matrimonio, perché la tradizione popolare considera ingiusta la morte di una qualsiasi persona che non abbia vissuto la propria giovinezza e che non abbia rispettato il suo destino prestabilito, soprattutto se morta senza marito o figli.

Questo concetto riguarda specialmente le ragazze morte tra il fidanzamento e il matrimonio.

La settimana della Trinità

Secondo la tradizione ucraina e bielorussa, le ragazze che muoiono nella settimana della Trinità spesso diventano sirene. La settimana della Trinità è il picco dell’attività solare e della fioritura delle piante.
Secondo credenze molto antiche, è associata al ritorno delle anime sulla terra.

La parola russa rusalka risale probabilmente all’antico greco rosalia o rusalia: una festività che veniva celebrata nel mondo antico all’inizio di maggio, quando fiorivano le rose.
Durante questo periodo si organizzavano dei riti commemorativi e si deponevano rose e corone di rose sulle tombe dei defunti.
Secondo la tradizione slava orientale, durante la settimana della Trinità, quando inizia a germogliare la segale, le sirene tornano sulla terra.

Una volta tornate, corrono sulla segale, si dondolano sui rami degli alberi e ballano. La maggior parte delle volte appaiono in gruppo.

Inoltre, entrano nelle case dei vivi, dove trovano cibo e vestiti lasciati per loro, soprattutto da parte di coloro che hanno perso un membro della famiglia ingiustamente e che potrebbe essere diventato una di queste creature mitologiche.

L’allontanamento della sirena

Dopo la fine della settimana della Trinità, il primo giorno della Quaresima Petrovskiana o la domenica precedente, le sirene devono tornare nell’altro mondo.

Affinché questo avvenga con certezza, esiste un rito speciale chiamato “allontanamento della sirena” o “espulsione della sirena”.

Per questo motivo, l’ultimo giorno della settimana della Trinità si costruisce un’effige di paglia della creatura e tutto il villaggio, cantando canzoni speciali, porta la sirena fuori dai confini del paese, nel campo o nella foresta, dove con un rito viene distrutta: gettata nel fiume, bruciata o fatta a pezzi e sparsa per il campo.

La seconda variante di questo rituale prevede che una ragazza venga vestita da sirena (con abiti chiari che le coprono il viso), condotta fuori dal villaggio sotto braccio, cantando speciali canzoni rituali, per poi essere abbandonata.

Questa ragazza, dopo essere stata seduta per un po’ di tempo da qualche parte in un campo o sotto un cespuglio, torna tranquillamente a casa sua e continua a vivere la sua vita di sempre.