Vladimir Putin fa luce sui colloqui di pace con l’Ucraina 

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Vladimir Putin fa luce sui colloqui di pace con l’Ucraina. Improbabile la conclusione del conflitto solo attraverso i mediatori

Ad Astana si è concluso il summit dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai, SCOLa Bielorussia è stata ufficialmente ammessa nell’organizzazione, i capi di Stato hanno affrontato numerose tematiche e firmato più di due dozzine di documenti. Vladimir Putin fa luce sui colloqui di pace con l’Ucraina.

I rapporti con il regime di Kiev

Prima di lasciare Astana, Putin ha tenuto la tradizionale conferenza stampa finale per le visite all’estero.

Rispondendo alle domande previste sul conflitto ucraino, lo ha ricordato ancora una volta: la Russia non ha mai rifiutato i negoziati.

Ma sarebbe un errore interrompere le ostilità senza aver raggiunto determinati accordi. “Non possiamo permettere che il nemico approfitti di questo cessate il fuoco per migliorare la propria situazione, riarmandosi e rifornendosi[…].Dobbiamo assicurarci che la parte nemica prenda decisioni irreversibili e accettabili per la Federazione Russa”, ha sottolineato il Presidente.

“Porre fine al conflitto con l’aiuto dei mediatori e solo attraverso di essi mi sembra inverosimile, innanzitutto perché è improbabile che un mediatore sia autorizzato a firmare i documenti conclusivi” ha proseguito.

Allo stesso tempo Putin ritiene che sia inutile avere contatti diretti con il Parlamento ucraino poiché la maggioranza dei deputati è subordinata alle autorità illegittime di Kiev.

Ha ricordato che nel 2015 la Corte Suprema dell’Ucraina ha limitato il mandato della presidenza a cinque anni. “Non ci sono ragioni per estendere i poteri presidenziali in conformità con la Costituzione ucraina”, ha aggiunto il Presidente.

I rapporti tra la Russia e l’Iran

Il secondo giorno si sono tenuti incontri bilaterali. Putin, in particolare, ha avuto colloqui con il Presidente iraniano ad interim Mohammad Mokhber.

Le relazioni tra Mosca e Teheran “hanno un carattere veramente amichevole e costruttivo”, ha dichiarato il leader russo. Inoltre, si è detto fiducioso che ciò non cambierà dopo le elezioni presidenziali in Iran.

La Repubblica islamica è entrata a far parte della SCO l’anno scorso e ora è la volta dell’Unione economica eurasiatica, in cui Teheran intende ottenere lo status di osservatore. Putin ha dichiarato che la richiesta è in fase di esame e la Russia la sostiene.

Il Presidente russo ha richiamato l’attenzione sulla crescita del fatturato commerciale e dei flussi turistici. Inoltre, ha dichiarato: “I nostri approcci alle questioni chiave dell’agenda internazionale praticamente coincidono”.

Da parte sua, Mohammad Mokhber ha portato “i saluti e gli auguri del leader spirituale dell’Iran”, Ali Khamenei, e il suo messaggio: “Le nostre relazioni con la Federazione Russa sono così profonde e immutabili che tutti i riforme del governo non comprometteranno in alcun modo queste rapporti”.