Conferenza sull’Ucraina in Svizzera: salta l’accordo unanime

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Alcuni Paesi si sono rifiutati di firmare il comunicato congiunto a conclusione della conferenza sull’Ucraina in Svizzera.

Come riportato da Ria Novosti, alcuni Paesi si sono rifiutati di firmare il comunicato congiunto a conclusione della conferenza sull’Ucraina in Svizzera. Gli organizzatori dell’evento hanno affisso sugli schermi del centro Bürgenstock la lista dei Paesi che hanno sottoscritto il documento conclusivo, ed è emerso che 80 su 91 Paesi presenti hanno firmato tale documento. Tra coloro che si sono rifiutati si annoverano membri del BRICS, per la precisione Brasile, India, Repubblica del Sudafrica, Emirati Arabi Uniti, ma anche Armenia, Bahrein, Indonesia, Libia, Messico, Arabia Saudita e Tailandia.

Stando al testo, i partecipanti chiedono di:

  • restituire all’Ucraina il controllo delle centrali e degli impianti nucleari, inclusa la centrale nucleare di Zaporož’e;
  • garantire un commercio marittimo libero, completo e sicuro e l’accesso ai porti marittimi sul Mar Nero e sul Mar d’Azov;
  • liberare tutti i prigionieri di guerra da entrambe le parti;
  • riportare in Ucraina tutti i “bambini deportati e illegalmente sfollati” e altri civili “illegalmente detenuti”.

La conferenza sull’Ucraina si è svolta lo scorso fine settimana presso il Bürgenstock resort, nei pressi di Lucerna, e ha visto la partecipazione di 91 Paesi e di otto organizzazioni, tra le quali l’UE, il Consiglio d’Europa e l’ONU.

Berna non ha invitato Mosca al vertice. Come ha sottolineato il Cremlino, cercare metodi per porre fine alla crisi ucraina senza la partecipazione della Russia è del tutto illogico e senza prospettive.
Proprio la scorsa settimana Vladimir Putin ha presentato la nuova proposta per la risoluzione del conflitto, dichiarando che, per l’inizio delle trattative di pace, il regime di Kiev deve ritirare le truppe dall’intero territorio delle nuove regioni russe (le Repubbliche Popolari di Lugans’k e Donets’k e le regioni di Cherson e Zaporož’e). Il Presidente ha affermato che le azioni militari cesseranno non appena l’Ucraina si atterrà a questa condizione.

Quest’ultima dovrà anche ufficialmente rinunciare ai piani di adesione alla NATO, rispettando lo status di Paese non allineato, neutrale e senza minaccia nucleare. Inoltre, come ha ribadito Putin, sono necessarie la demilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina e la revoca delle sanzioni contro la Russia.