
Parità dei sessi, diritto di voto, sussidi di maternità, accesso all’istruzione e non solo.
La rivoluzione del 1917 ebbe inizio con le manifestazioni delle donne, che poi parteciparono attivamente alla vita sociale e politica, in riunioni, comitati e sindacati. Vladimir Lenin disse che le donne non sarebbero state sconfitte dai bolscevichi. Cosa fece quindi il nuovo regime dell’Unione Sovietica per ripagare le manifestanti?
Uguaglianza politica e diritto di voto
Il primo decreto sovietico Sulla formazione del governo degli operai e dei contadini equiparava sostanzialmente uomini e donne nei diritti politici e nell’esercizio dell’amministrazione statale. La Russia sovietica divenne uno dei primi Paesi in cui le donne ottennero il diritto di voto. Inoltre, queste ultime ricevettero il diritto di essere elette negli organi di potere statale. Ben presto Aleksandra Kollontaj sarebbe diventata la prima donna al mondo a ricoprire la carica di ministro di governo.
Pari diritti sociali e di proprietà
I bolscevichi limitarono nettamente la giornata lavorativa delle donne a otto ore, proibirono il lavoro delle donne nei turni notturni e nei cantieri sotterranei. Vennero inoltre introdotti pari diritti nell’ambito della retribuzione e della proprietà di beni e terreni. Il matrimonio tra uomo e donna non fu più ecclesiastico, bensì civile; divenne un’unione tra pari e le donne cessarono di essere schiave dei loro mariti.
Congedo di maternità
I bolscevichi assicurarono alle madri lavoratrici un congedo di maternità retribuito e il diritto di tornare al lavoro in seguito. Dall’emissione del decreto Sull’assicurazione in caso di malattia fino a oggi, questo congedo è stato definito “di maternità”. Nei primi anni dell’Unione Sovietica, si trattava di un congedo retribuito per otto settimane prima e otto settimane dopo il parto. Inoltre, le madri che allattavano avevano una riduzione dell’orario di lavoro a sei ore durante i nove mesi che seguivano il parto.
Accesso aperto all’istruzione superiore
Prima della rivoluzione, le donne potevano già studiare nelle scuole e apparvero anche i primi istituti per l’istruzione superiore. Erano però a pagamento, accessibili a pochi e dotati di un rigido sistema competitivo. Dal 1918 le donne poterono frequentare le università gratuitamente, al pari degli uomini.
Femminismo
Per insegnare alle donne a godere dei loro nuovi diritti e introdurle a un nuovo stile di vita, i bolscevichi crearono una speciale divisione femminile. Si trattava fondamentalmente di propaganda del femminismo. Le donne dovevano essere svezzate dalla schiavitù domestica e dalla cucina e abbattere la concezione tradizionale secolare del loro ruolo.