Le cinque diete più in voga (e totalmente folli) nell’Unione Sovietica

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Come si perdeva peso in un paese privo di palestre ma con un grande desiderio di essere in forma? Ecco le cinque diete più folli in voga nell’Unione Sovietica.

1. Dieta a base di grano saraceno e kefir

Si trattava di una dieta monotematica, ossia il consumo di solo uno o pochi alimenti. Il più delle volte si mangiava solo grano saraceno o riso, diluendoli con il kefir. Qualcuno decideva perfino di bere solo il kefir!
Quest’ultimo era la fonte di proteine necessarie all’organismo, mentre il grano saraceno la “base” bruciagrassi.

Se si seguivano le regole si potevano perdere fino a 5-7 kg a settimana. Tuttavia, come nel caso di qualsiasi dieta monotematica, anche questa comportava gravi conseguenze per la salute: prima fra tutte, la carenza di nutrienti vitali.

2. La dieta dell’aceto

Un altro modo per perdere peso consisteva nel bere una soluzione di aceto di sidro di mele prima di ogni pasto. Si riteneva che l’aceto aumentasse il livello di acidità nello stomaco, contribuendo ad accelerare la scomposizione del cibo, la sensazione di sazietà e a ridurre l’appetito.
L’aceto veniva diluito in acqua nella proporzione di un cucchiaino per bicchiere d’acqua e si beveva un bicchiere per ogni 30 kg di peso.

La dieta dell’aceto era una delle più diffuse in Unione Sovietica tra le donne che volevano perdere peso rapidamente. Tuttavia, si trascurava il fatto che l’aceto, se assunto quotidianamente, danneggia lo stomaco.

3. Tè forte con latte

Il forte tè nero o verde con l’aggiunta del latte era considerato un ottimo modo per sopprimere l’appetito e conservare le energie tutto il giorno. Il tè contiene caffeina e agisce come energizzante, mentre il latte attenua l’effetto aggressivo del tè sullo stomaco e provoca una sensazione di sazietà.

4. La dieta di Orlova

L’attrice sovietica Ljubov’ Orlova divenne l’idolo di milioni di persone dopo l’uscita del musical Vesёlye rebjata (Ragazzi felici) nel 1934. La sua linea era il risultato di un lavoro minuzioso su se stessa, ovvero allenamento quotidiano alla sbarra e dieta. Pertanto, la dieta di Ljubov’ Orlova guadagnò rapidamente popolarità. Oltre a una quotidiana alimentazione equilibrata che non prevedeva dolci né cibi fritti, Orlova si sottoponeva a una dieta di scarico due volte all’anno per due settimane, seguendo queste regole:

  • al mattino beveva un bicchiere di acqua minerale e non mangiava o beveva nulla per un’altra ora;
  • colazione: albume di due uova sode, una fetta di pane nero e una mela;
  • pranzo: 200-300 grammi di carne o pesce bollito, qualsiasi verdura verde e frutta non zuccherata senza limitazioni;
  • cena: gli stessi alimenti del pranzo, alternando però la carne al pesce e viceversa.

5. La dieta del prezzemolo

Questa dieta era diffusa negli anni Cinquanta e Sessanta. Si distingueva dalle altre diete restrittive, come la stessa dieta di Orlova, per la forte fiducia nel prezzemolo, un’erba molto comune nelle aiuole sovietiche. Tuttavia, non si trattava delle foglie di prezzemolo a cui siamo soliti pensare, bensì della radice di prezzemolo crudo grattugiata, che ha un forte effetto diuretico.

La dieta del prezzemolo consentiva di mangiare solo uova, formaggio, ricotta (quella che in Russia è chiamata tvorog), carne bollita e un’abbondante spolverata di radice grattugiata.