La celebrazione della scoperta di Kiik-koba

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Il Museo Centrale di Taurida a Simferopoli ha inaugurato una mostra dedicata alla celebrazione della scoperta centennale di Kiik-koba e dell’apertura della prima sepoltura di Neanderthal in Russia e nell’URSS. Andrej Mal’gin, direttore del Museo centrale di Taurida, ha raccontato a RIA Novosti dell’incontro dei principali archeologi in una tavola rotonda.

La fama

La grotta Kiik-Koba ha una fama internazionale. L’archeologo Gleb Bonč-Osmolovskij, che scoprì la grotta nel 1924, vi effettuò scavi approfonditi per due anni e pubblicò materiali sulla sepoltura dei Neanderthal. “Questo è un evento molto importante. Prima non esistevano reperti simili in Russia o nel territorio dell’Unione Sovietica. Il ritrovamento di un uomo di Neanderthal assieme a una donna con un bambino suscitò immediatamente un grande interesse antropologico. Non si sa se fosse loro figlio, ma la sepoltura è entrata comunque nella letteratura.” Kiik-Koba è famosa non solo per questo, ma anche perchè è tutt’ora uno dei monumenti di riferimento dell’età della pietra.

Gli strati culturali

L’archeologo Gleb Bonč-Osmolovskij ha eseguito degli scavi di qualità sul sito di Kiik-Koba. Il professionista ha identificato due strati culturali: uno superiore, l’altro inferiore. Lo strato superiore conserva i monumenti classici del tardo-musteriano. Per quel che concerne lo strato inferiore, il dibattito sull’appartenenza temporale è ancora aperto, afferma Michail Žilin, dottore in storia della scienza.

Nel fondo roccioso della grotta è stato scavato un loculo di quasi due metri, una struttura sepolcrale artificiale. In questa fossa fu sepolta una donna, i cui resti furono ritrovati grazie alla spedizione di Bonč-Osmolovskij. Gli archeologi ritengono che, dopo un tempo considerevole, i contemporanei che si occupavano dello strato culturale superiore decisero di seppellire il loro bambino defunto in una fossa. Questo atto portò alla distruzione parziale della sepoltura preesistente di una donna.

La datazione dei reperti

Bonč-Osmolovskij ipotizzò che i resti scheletrici della donna fossero stati gettati lungo il fianco di una montagna. È impossibile datare con precisione i resti e l’epoca della vita nella grotta dei Neanderthal per diversi motivi, affermano gli archeologi. I resti di un uomo di Neanderthal ritrovati a Kiik-Koba furono trasferiti per l’esposizione al Museo geologico di San Pietroburgo e in parte alla Kunstkamera. Tuttavia, dopo guerre e spostamenti del museo, non è stato ancora possibile stabilire l’ubicazione delle ossa autentiche trovate a Kiik-Koba. Per mantenere intatte le ossa, Bonč-Osmolovskij le ha coperte con il polimero. Quindi, l’analisi attraverso il metodo di datazione con il radiocarbonio non darà il risultato esatto, hanno riferito gli archeologi durante la tavola rotonda.

Ciononostante, come ha affermato l’archeologo Žilin nel suo rapporto, un’analisi tipologica degli strumenti ritrovati ci consente di concludere che i resti della donna risalgono a circa 43mila anni fa.

Dopo gli scavi, Bonč-Osmolovskij ha donato alcuni dei manufatti al Museo della Crimea, compresi i calchi dei resti di un uomo di Neanderthal, dichiara Mal’gin.

In Crimea si è tenuta quindi la celebrazione della scoperta della grotta di Kiik-Koba (o grotta selvaggia), un monumento del paleolitico situato nel Belogorskij rajon, ai piedi della Crimea.