Crescita economica in rallentamento in Russia

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Gli esperti prevedono un graduale rallentamento della crescita economica nella seconda metà dell’anno

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha mantenuto la stima della crescita del PIL della Federazione Russa per il 2024.

Tuttavia, secondo gli esperti intervistati da Ria Novosti, nonostante i risultati ottenuti nella prima metà dell’anno, nel secondo semestre l’economia russa potrebbe subire un rallentamento.

La causa sarebbe da ricercarsi nel possibile aumento del tasso di riferimento della Banca di Russia e nella fine del programma dei mutui ipotecari.

All’inizio di luglio, il FMI ha mantenuto le previsioni di crescita del PIL russo al 3,2% nel 2024 e ha abbassato le stime all’1,5% per il 2025, con 0,3 punti percentuali in meno rispetto a quanto previsto nel rapporto del Fondo di aprile.

Il Ministero dello Sviluppo Economico prevede per il 2024 una crescita economica del 2,8%, mentre la Banca Centrale si aspetta una crescita del 2,5-3,5% nel 2024 e dell’1-2% nel 2025.

Una politica monetaria severa

“Le ragioni principali per mantenere alte le previsioni per il 2024 sono legate ai risultati effettivi della prima metà dell’anno. Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico, il PIL russo è cresciuto del 5% nel periodo gennaio-maggio 2024. I principali fattori trainanti sono l’industria manifatturiera e l’edilizia. In queste condizioni, la previsione di una crescita annuale del 3,2% indica che nella seconda metà dell’anno il tasso di crescita economica si ridurrà a circa il 2%. Per questo parliamo di un graduale rallentamento dell’economia”, afferma Marsel’ Salichov, direttore del Centro di Competenza Economica dell’Università Nazionale di Ricerca “Scuola Superiore di Economia”.

“La ragione principale del rallentamento è la severa politica monetaria della Banca di Russia, che mantiene alto il tasso di riferimento e probabilmente lo aumenterà nella prossima seduta”, spiega l’esperto.

Il capo del dipartimento analitico della Banca BKF, Maksim Osadčij, è della stessa opinione:

“Bisogna tenere in considerazione che un ulteriore inasprimento della politica monetaria, ovvero il previsto aumento del tasso di riferimento, potrebbe contribuire a raffreddare la surriscaldata economia russa e rallentare il ritmo della crescita economica”.

Anton Tabach, capo economista dell’agenzia di rating Expert RA, ritiene che l’economia si stia sviluppando grazie a una parziale alta congiura esterna e spese di bilancio piuttosto elevate.

“Vero, non sono cresciute, ma rimangono comunque elevate… alla fine dell’anno la crescita sarà di poco inferiore al 3%. La nostra previsione è del 2,9%”, ha concluso Tabach.

La governatrice della Banca di Russia, Ėl’vira Nabiullina, ha dichiarato all’inizio di questo mese che la seduta della Banca Centrale del 26 luglio si concentrerà verso un aumento del tasso di riferimento.

A sua volta, il vicegovernatore della Banca Centrale Aleksej Zabotkin ha osservato che gli argomenti a favore di un aumento del tasso di riferimento stanno assumendo maggiore peso. Invece, quelli a favore del suo mantenimento si sono notevolmente indeboliti.

Terminato il programma dei mutui ipotecari: le possibili conseguenze

Il primo luglio è terminato il programma dei mutui ipotecari. Secondo Salichov e Tabach questo rappresenta un altro fattore di possibile rallentamento della dinamica di crescita del PIL russo.

“Un fattore aggiuntivo è la fine del programma dei mutui ipotecari. Le misure mirano proprio a ridurre l’inflazione attraverso un determinato ‘raffreddamento’ dell’economia”, afferma Salichov.

Come spiega Tabach, a causa della fine del programma dei mutui ipotecari, questo segmento sarà riorganizzato:

“Ci vorrà del tempo e, naturalmente, influirà sulla crescita del PIL”.