Contromisure per il divieto di accesso ai media russi nell’UE

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Contromisure per il divieto di accesso ad alcuni media russi nell’Unione Europea: Mosca risponderà prossimamente.

La portavoce ufficiale del Ministero degli Affari Esteri Marija Zacharova ha dichiarato a Ria Novosti che Mosca applicherà prossimamente delle contromisure per il divieto di accesso ad alcuni media russi nell’Unione Europea.

“Comprendendo che è inutile sperare in un impegno di Bruxelles verso gli obblighi giuridici internazionali, Mosca ha elaborato delle contromisure che verranno rese pubbliche prossimamente”, ha dichiarato quest’ultima.

Già lunedì l’Unione Europea ha introdotto il quattordicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Al suo interno è stato inserito il divieto di trasmissione di alcuni media su tutto il territorio comunitario. Tra le testate interessate si annoverano Ria Novosti, Izvestija e Rossijskaja gazeta, ma anche Voice of Europe. Le misure restrittive entreranno in vigore dal 25 giugno.

A metà maggio l’Unione Europea ha sospeso la loro trasmissione, pur affermando che ciò non avrebbe ostacolato totalmente i media e i lavoratori del settore. Le loro attività non correlate alla trasmissione, come ad esempio inchieste e interviste, sarebbero proseguite.

Relazioni tra media russi e Occidente

La situazione in rapporto ai media russi in Occidente sta diventando negli ultimi anni sempre più complicata. Nel novembre 2016 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione nella quale si affermava la necessità di contrastare i media russi, indicando Sputnik e RT come principali minacce. Molti politici stranieri, tra cui membri del Congresso e senatori americani, hanno accusato questi canali di ingerenza nelle elezioni negli Stati Uniti e in Francia. Nonostante le accuse, non hanno fornito alcun tipo di prova al riguardo e Mosca definisce tali dichiarazioni prive di fondamento.

Inoltre, recentemente l’Unione Europea ha introdotto sanzioni contro i principali media russi. Questa decisione è stata raggiunta senza fare ricorso ad alcun tribunale o alle autorità nazionali di regolamentazione dei membri dell’Unione, ciascuno responsabile del mercato dei media interno al proprio Paese.