uccelli

Primavera e uccelli migratori: 4 consigli pratici per aiutarli

Da leggere in 3 minuti

Aiutare gli uccelli in primavera è fondamentale, perché in questo periodo dell’anno affrontano numerose sfide. Con l’aiuto degli esperti, ecco alcuni consigli per rendere loro la vita più facile.

I primi “messaggeri della primavera” inizieranno a comparire tra la prima e la seconda decade di marzo. Corvi, storni e allodole saranno i primi a tornare dai paesi caldi, spiega l’ornitologo e candidato in scienze biologiche Evgenij Koblik. Anche le gru e gli aironi sono tra i primi a rientrare dal sud. Una seconda ondata di arrivi avverrà tra aprile e maggio, seguita da una terza, quando uccelli provenienti dall’Africa meridionale e dal Sud-est asiatico faranno ritorno. Tra questi ci sono rondini, rondoni e rigogoli.

Gli uccelli svolgono un ruolo essenziale per la biodiversità: più sono numerosi, più l’ecosistema è sano e resiliente. La loro scomparsa renderebbe l’ambiente più vulnerabile. Inoltre, aiutare la natura è un gesto che arricchisce anche noi e contribuisce a creare un ambiente più armonioso.

Come aiutare gli uccelli in primavera

1. Creare luoghi di nidificazione

La primavera è la stagione della nidificazione, il momento ideale per installare nidi artificiali come casette per storni, cinciallegre, passeri e cavità artificiali per gufi. Queste ultime sono particolarmente importanti, afferma Vadim Mišin, ornitologo e fondatore del rifugio per uccelli “Ornitarij”. I gufi, infatti, aiutano a contenere la popolazione di roditori, come ratti e topi, che possono trasmettere malattie. La loro presenza è quindi preziosa anche per la nostra salute e sicurezza.

2. Installare mangiatoie per uccelli

In città e nelle aree suburbane, all’inizio della primavera, il cibo per gli uccelli scarseggia. Avere una fonte di nutrimento costante aiuta gli uccelli a mantenere le loro riserve energetiche, fondamentali per affrontare le temperature ancora basse, spiega Evgenij Koblik.

Quando si installa una mangiatoia, è importante considerare due aspetti. In primo luogo, devono essere di diverse tipologie, preferibilmente con un tetto e un distributore. Se la mangiatoia ha un tetto, è comoda sia per gli uccelli che per gli esseri umani: è protetta dalla pioggia e il mangime non si bagna. I distributori aiutano a controllare la quantità di mangime, perché gli uccelli possono beccare o spargere tutto in una volta. La mangiatoia rimarrà vuota e inattiva. In secondo luogo, è meglio posizionare la mangiatoia il più in alto possibile, in modo che gli animali di grandi dimensioni non possano raggiungere gli uccelli, ad esempio i gatti.

3. Scegliere un’alimentazione adeguata

Se si decide di acquistare del cibo per uccelli, è bene scegliere miscele adatte alle diverse specie per attirare una maggiore varietà di visitatori.

Non somministrare briciole di pane, soprattutto di pane nero. I mangiatori di cereali sono adatti a miscele di cereali, avena schiacciata e non a semi di girasole tostati. Gli uccelli insettivori (cince, picchi, arvicole) possono legare un pezzo di grasso o di carne non salata vicino alla mangiatoia. Se volete attirare i ciuffolotti nel luogo di alimentazione, in autunno dovreste tagliare delle nappe di sorbo o delle ali di frassino, farle seccare e appenderle vicino alla mangiatoia.

Anche l’alimentazione degli uccelli acquatici ha le sue peculiarità. Le anatre, a volte, rimangono in città per l’inverno. Tuttavia, Evgenij Koblik sconsiglia di nutrirle, poiché sono in grado di trovare autonomamente il loro cibo. Lo stesso vale per i piccioni, che spesso sovrappopolano le città. Se vogliamo favorire la presenza di piccoli uccelli, è meglio non nutrire i piccioni, poiché riescono comunque a procurarsi il cibo.

L’ornitologo Vadim Mišin suggerisce un’alternativa più sana al pane: il cibo per cani e gatti. “Gli uccelli acquatici non dovrebbero nutrirsi solo di pane, proprio come noi non possiamo vivere solo di carboidrati. Il cibo per cani e gatti è più equilibrato. Basta prendere una manciata di crocchette, metterle in acqua e lasciarle ammorbidire: galleggeranno abbastanza a lungo da permettere alle anatre di mangiarle. Inoltre, quello che non viene consumato subito affonderà, diventando cibo per pesci e invertebrati, con benefici per tutto l’ecosistema.”

4. Non interferire con la caccia naturale

Gli esperti consigliano di non disturbare gli uccelli né interferire nei loro comportamenti naturali. Nei parchi urbani vivono rapaci come sparvieri e gufi, che cacciano piccioni, corvi, topi e piccoli uccelli. Se vediamo un predatore in azione, non dovremmo tentare di allontanarlo per salvare la preda: è parte del normale equilibrio della natura.

Lo stesso principio vale se troviamo un piccolo uccello a terra. Nella maggior parte dei casi si tratta di un giovane già parzialmente piumato che ha lasciato il nido ma che continua a essere nutrito dai genitori. L’unico caso in cui possiamo intervenire è se il pulcino si trova in pericolo immediato, ad esempio vicino a un gatto o a una strada trafficata. In tal caso, basta spostarlo in un luogo sicuro ma vicino al punto in cui è stato trovato, affinché i genitori possano continuare a prendersene cura.