Perché ci piace cercare un colpevole?
Alcuni problemi più gravi o situazioni di vita particolarmente difficili possono essere causa di angoscia, una condizione di stress eccessivo da gestire. Le cause possono essere diverse, dalla perdita del lavoro alla fine di una relazione, fino ad arrivare a eventi globali di grande impatto .
Per cercare di adeguarsi e ridurre lo stress emotivo, le persone utilizzano diverse strategie cognitive. Trovare qualcuno da incolpare è una di queste.
Nel libro Behave, il neuroscienziato Robert Sapol’ski afferma che, quando riflettiamo sulle nostre azioni, si attiva la corteccia prefrontale ventromediale, associata alle esperienze emotive. Quando invece si parla degli altri, entrano in gioco la corteccia insulare e prefrontale dorsolaterale, responsabile del ragionamento logico.
Non conosciamo i pensieri e i sentimenti di chi ci circonda, per cui li giudichiamo in base ai fatti.
Questa condizione determina una distorsione cognitiva, un errore di attribuzione fondamentale. Imputiamo il nostro cattivo comportamento e i nostri fallimenti alle circostanze, ma attribuiamo il cattivo comportamento e i fallimenti degli altri alle loro caratteristiche personali: “Non ha superato l’esame perché non è capace, mentre io non ho superato l’esame perché non ho dormito abbastanza”.
Questo errore rende ancora più semplice colpevolizzare gli altri, dal momento che si possono attribuire loro molte qualità negative, riconoscere le persone come intrinsecamente cattive, criticarle e disprezzarle.
Perché dare la colpa agli altri non è la strategia migliore?
Innanzitutto, dare la colpa agli altri impedisce di risolvere i conflitti e di sentirsi a proprio agio. Questo approccio amplifica l’odio, riduce l’attenzione e impedisce di osservare il problema da prospettive diverse.
Inoltre, anche il benessere personale viene meno. Gli studi hanno rilevato che la colpevolizzazione e gli altri modi disadattivi di affrontare lo stress comportano una riduzione del benessere emotivo, causano ansia e depressione ed esacerbano i problemi di comunicazione.
Come sostituire questa pratica errata?
Uno studio ha evidenziato che, oltre alla colpevolizzazione, esistono altre otto strategie cognitive per affrontare lo stress.
Alcune di esse sono disadattive, vale a dire che non aiutano a gestire lo stress. Tra queste c’è la ruminazione, una sorta di “accumulo” di pensieri e sentimenti relativi a un problema che continua a frullarci in testa.
Tra le cattive abitudini figurano anche l’autocompiacimento e la catastrofizzazione, che non fanno altro che sottolineare la negatività dell’esperienza.
Tali strategie impediscono di affrontare lo stress e aumentano il rischio di sfociare in uno stato di depressione. Ecco dei validi metodi che, al contrario, accrescono le possibilità di adattabilità e serenità:
1. Accettazione: cercare di venire a patti con la situazione. Questa strategia è considerata positiva, perché solo accettando ciò che è accaduto come un dato di fatto, sarà possibile agire in modo razionale.
2. Concentrarsi sulla pianificazione: pensare a cosa bisogna fare per affrontare l’evento negativo. Prevedere azioni concrete aiuta a liberarsi dall’ansia, genera maggiore ottimismo e migliora l’autostima.
3. Riorientamento in positivo: sostituire i pensieri negativi con quelli relativi a eventi e situazioni piacevoli. Questo aiuta ad allontanare la negatività e può essere utile in circostanze in cui non spetta a te risolvere un problema. È consigliabile procedere all’azione. Ad esempio, invece di ripensare a quanto si è stati bene nel passato, si può decidere di fare una passeggiata, di incontrarsi con gli amici o di dedicarsi a un hobby.
4. Porre le cose in prospettiva: valutare la gravità dell’evento o confrontarlo con altre situazioni. Questa strategia si può attuare in molti modi. Ad esempio, puoi controllare le statistiche, spostare l’attenzione sui fatti invece che sulle paure, ricordare come hai superato con successo problemi simili in passato e quali sono i lati positivi del presente.
La prossima volta che sentirai l’impulso di incolpare qualcuno per le tue sfortune, prova a sostituire questa strategia con una di quelle elencate sopra. Un approccio produttivo eviterà di farti perdere tempo a nutrire rancore verso le persone e ti aiuterà a uscire dal baratro delle emozioni.