Come saranno il cibo e l’agricoltura del futuro? Analizziamo le previsioni nel settore agroalimentare in un progetto congiunto di RBK Trends e degli scienziati dell’Istituto per la ricerca statistica e l’economia della conoscenza.
Entro il 2050, si prevedono cambiamenti determinanti per il complesso agroindustriale, guidati da tendenze sociali, scientifiche, tecnologiche, economiche, ambientali e finanziarie.
Previsioni dell’ONU
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) fornisce alcune indicazioni fondamentali per lo sviluppo del settore agroalimentare:
- migliorare la produttività dell’allevamento e utilizzare le risorse in maniera intelligente;
- aumentare gli sforzi per riciclare i rifiuti e ridurre al minimo gli sprechi in una bioeconomia a ciclo chiuso;
- utilizzare soluzioni naturali per aumentare le compensazioni di carbonio;
- puntare su una dieta sana e diversificata e sviluppare il settore delle proteine alternative;
- elaborare politiche e soluzioni volte a incentivare il cambiamento.
Crescita demografica, scarsità di risorse e nuove tecnologie
Il costante aumento della popolazione mondiale sta influenzando la domanda di cibo, stimolando nuove idee e approcci che permettano di nutrire un numero sempre maggiore di persone. Tuttavia, a causa dell’urbanizzazione, i terreni coltivabili e la popolazione rurale che lavora nel settore agroalimentare stanno diminuendo. La risposta a questa sfida è rappresentata dall’uso attivo di tecnologie avanzate altamente efficienti: l’Internet delle cose (IoT) e i sensori wireless (IoTWS), i droni e i robot, l’agricoltura verticale, la coltura idroponica e i nuovi sistemi di allevamento, nonché le tecnologie energetiche e delle energie rinnovabili.
Sviluppo del mercato delle proteine alternative
Parallelamente, si prevede una crescita nella diffusione delle proteine alternative, che entro il 2050 prevarranno nella produzione.
Si stanno già ponendo le basi politiche al fine di trovare possibili alternative ai prodotti di origine animale che riducano al minimo l’impatto negativo sull’ambiente (promozione di una dieta a base vegetale).
Entro il 2050, i cambiamenti a livello istituzionale consentiranno di utilizzare attivamente nella dieta non solo le proteine di origine animale o le loro controparti vegetali, come la soia, ma anche la carne coltivata e fermentata e le alghe.
Eco-tendenze
Le tendenze ambientali incideranno significativamente sul settore agroalimentare, determinando profondi cambiamenti nei processi produttivi. Secondo le previsioni OCSE-FAO per il 2033, l’intensità globale delle emissioni agricole di gas serra diminuirà, grazie a una crescita basata sulla produttività anziché sull’espansione demografica e dei terreni coltivati. Tuttavia, le emissioni dirette aumenteranno del 5%.
Secondo i pronostici, l’aumento della produzione di colture sarà determinato principalmente dall’incremento della produttività dei terreni esistenti piuttosto che dall’espansione del numero di terreni coltivati. Allo stesso modo, si prevede che gran parte dell’aumento della produzione del bestiame sarà il risultato dei miglioramenti della produttività.
Preferenze dei consumatori
Anche l’evoluzione del senso morale sarà importante. I consumatori con preferenze tradizionali saranno sostituiti da acquirenti della generazione alfa e zeta, che hanno idee completamente diverse per quanto riguarda la genuinità del prodotto e l’etica della sua produzione. In contrasto con la concezione di produzione sostenibile degli anni 2000, che prevedeva la produzione in campagna con metodi tradizionali o in un’azienda agricola biologica, si può affermare che i prodotti sostenibili saranno coltivati in sistemi chiusi con l’ausilio della robotica e le più recenti tecnologie nel settore dell’allevamento.