Negli ultimi anni l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla vita quotidiana è aumentato significativamente. Scopri insieme agli esperti cosa fare per non sentirti ansioso al riguardo.
Che cos’è l’ansia da intelligenza artificiale
Anche gli esperti di tecnologia sono stupiti dal rapido sviluppo dell’IA, in grado di conversare in diverse lingue come un essere umano, di creare musica e persino di superare esami di medicina.
Se temi che l’intelligenza artificiale possa sostituirti sul lavoro, influire sulla tua vita privata o sulla sicurezza nei prossimi anni, potresti essere affetto da AI-nxiety, un gioco di parole tra l’inglese AI (IA) e anxiety (ansia). Il termine è stato coniato da un’agenzia di marketing americana e si è rapidamente diffuso sui social media. Descrive una sensazione di ansia associata alla preoccupazione per l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla creatività e sull’ingegno umano.
Come emerge l’ansia da intelligenza artificiale
I disturbi d’ansia sono spesso associati alla paura dell’incertezza e dell’ignoto. Oltre alla paura, l’IA può comportare minacce reali, come la generazione di deep fake.
Ol’ga Troickaja osserva che: “Il processo stesso di elaborazione dei dati e di giudizio da parte dell’IA rimane spesso incomprensibile per gli esseri umani. L’utente non può verificare quanto questo processo sia stato obiettivo e non discriminatorio. Quando l’IA appare come una scatola nera che riceve dati in ingresso e produce soluzioni in uscita, si provano un senso di perdita di controllo e una forte ansia”.
Come affrontare l’ansia da IA
Ol’ga Troickaja spiega: “L’ansia produce una reazione istintiva di evitamento o resistenza: ci si vuole nascondere da ciò che provoca la paura o opporvisi attivamente. Questo porta alla persistenza e all’intensificazione delle preoccupazioni”.
Per liberarsene, l’esperta sostiene che sia necessario guardare la paura in faccia: abituarsi gradualmente a interagire con le risposte prodotte da tecnologie di IA e capirne meglio i vantaggi.
Prevenire l’ansia
Aleksandrina Grigor’eva spiega: “Tutti i modi di affrontare l’ansia dovrebbero essere divisi in preventivi e curativi. Nel primo caso, è importante aumentare la consapevolezza e la conoscenza dell’IA per capire di cosa si ha esattamente paura. La parte curativa, invece, è rilevante se si sperimenta costantemente l’ansia da IA. In questo caso è necessario porsi delle domande sull’IA: “Di cosa ho paura esattamente? Cosa mi preoccupa di più di questo argomento (perdita del lavoro, incapacità di adattarsi), quale elemento specifico mi provoca più ansia?”.
Secondo la psicologa, una volta trovata la risposta, è necessario porsi una domanda successiva: “Sì, potrei perdere il lavoro a causa dell’IA, e poi?”. Questa astrazione deve essere spinta al limite (“Cosa succederà dopo che avrò perso il lavoro?”) fino a trovare l’esito più estremo e negativo. Questo esito dovrebbe essere analizzato e la domanda finale dovrebbe essere: “Cosa potrei fare se si verificasse davvero?”. In questo modo, sarà possibile attraversare la paura fino in fondo e affrontarla. Se questi metodi non funzionano, sarà meglio rivolgersi a uno specialista per combattere l’ansia da IA in modo professionale.