Secondo l’OMS, l’inquinamento acustico è il secondo fattore ambientale più negativo per l’uomo dopo quello atmosferico. Quali sono i suoi pericoli e come possiamo proteggerci?
I pericoli dell’inquinamento acustico
L’inquinamento acustico è un tipo di inquinamento atmosferico, che si manifesta sotto forma di vibrazioni che viaggiano attraverso le masse d’aria. Alcune di queste rientrano nel campo della nostra percezione uditiva e vengono percepite come informazioni per noi dotate di senso.
Secondo innumerevoli studi, l’esposizione regolare per otto ore al giorno a un rumore superiore a 85 dB (pari al suono di un asciugacapelli o di un’autostrada trafficata) comporta seri rischi per la salute. Tra questi si riscontrano danni agli organi di percezione uditiva, perdita parziale o totale dell’udito e sviluppo dell’acufene, di cui infatti soffre più di un adulto su sette in Europa, come evidenziato da alcune ricerche.
Inoltre, l’inquinamento acustico provoca disturbi al sistema cardiovascolare e digerente come l’accelerazione del battito cardiaco e l’ipertensione arteriosa. Infiammazioni permanenti, disturbi del sonno, calo delle difese immunitarie, predisposizione alla depressione e difficoltà di apprendimento sono alcuni degli effetti negativi sulla psiche e sulle facoltà cognitive causati dall’inquinamento acustico. Quanto più forte è il rumore, tanto più elevati sono i rischi e la velocità con cui si sviluppano tali disturbi. È stato verificato che un aumento di 10 dB dei livelli di rumore costante incrementa il rischio di sviluppo di malattie coronariche dell’8%.
L’inquinamento acustico interferisce inoltre con la comunicazione interpersonale e le attività giornaliere, innescando strategie di coping che non fanno altro che favorire ulteriormente l’esposizione al rumore. Infatti non di rado si cerca di soffocare il rumore circostante alzando il volume delle cuffie.
Le cause dell’inquinamento acustico
Le fonti principali di inquinamento acustico sono:
- veicoli a motore personali;
- aviazione;
- trasporto ferroviario;
- macchine edili;
- funzionamento permanente di apparecchiature domestiche e industriali (condizionatori, stufe, compressori);
- rivestimenti con superfici lisce che riflettono e distorcono i suoni invece di assorbirli;
- situazioni di vita quotidiana in cui si è esposti a volumi elevati (musicisti di strada, pubblicità sonora).
Come proteggersi dal rumore in una città moderna
L’inquinamento acustico è un problema globale, pertanto esistono una serie di misure che possono e devono essere adottate a vari livelli:
- raccolta sistematica dei dati e aggiornamento dei documenti (mappe acustiche, statistiche ambientali);
- diffusione delle informazioni rilevanti;
- preparazione e adozione di regolamenti formali e informali sui livelli di inquinamento acustico e sul comportamento sonoro;
- attuazione di progetti e iniziative di sensibilizzazione;
- promozione centralizzata di comportamenti ecocompatibili e scelta di materiali acusticamente sostenibili.
Tuttavia anche in questo caso vale la teoria delle piccole azioni. Ognuno può contribuire a diffondere, a proprio modo, i valori del benessere uditivo:
- riducendo la propria impronta acustica, controllando il rumore ed evitando quello non necessario;
- scegliendo mezzi di trasporto più silenziosi;
- evitando di produrre rumori inutilmente nei luoghi pubblici (parlare al telefono, ascoltare musica senza cuffie.);
- informandosi sull’inquinamento acustico e condividendo informazioni a riguardo;
- prendendosi cura del proprio udito (portare con sé tappi per le orecchie quando si viaggia, utilizzare “carrozze silenziose” e installare vetrate isolanti);
- sviluppando la consapevolezza uditiva.