Ecco il metodo per arrestare il riscaldamento globale

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Gli scienziati dell’Università statale di Tjumen e dell’Istituto di sintesi petrolchimica A. V. Topčiev dell’Accademia russa delle scienze hanno sviluppato un metodo per arrestare il riscaldamento globale. Questo progetto consiste nella trasformazione completa degli ossidi di carbonio in carburante e materie prime per l’industria chimica. Secondo gli autori, il processo si basa sull’utilizzo di un catalizzatore da loro creato a base di nichel e cellulosa.

La diffusione di gas serra

Con lo sviluppo dell’industria e il crescente numero di veicoli, i gas serra si diffondono sempre più nell’atmosfera. Questo riguarda in particolare quelli generati durante la combustione di materie prime contenenti carbonio, come il carbone e i prodotti petroliferi. Di conseguenza, attorno alla Terra si forma uno “schermo” di gas che trattiene il calore ed è una delle cause del riscaldamento globale.

Nuove strategie

Gli scienziati di tutto il mondo stanno proponendo diverse strategie per impedire l’ingresso di ossidi di carbonio nell’atmosfera, affermano gli studiosi dell’Università di Tjumen. Smettere di usare il carbone e i prodotti petroliferi come combustibile è una delle strategie proposte per combattere il riscaldamento globale. Tuttavia, attuare un piano del genere non è così semplice, poiché non è stata ancora stabilita la produzione di una quantità sufficiente di fonti energetiche alternative rispettose dell’ambiente.

Un altro metodo è quello di “catturare” gli ossidi di carbonio e poi trasformarli, per esempio, in metano. Quest’ultimo è un gas che può essere utilizzato come combustibile o trasformato in altre sostanze organiche rilevanti, spiegano gli esperti.

Gli scienziati dell’Università statale di Tjumen e dell’Istituto di sintesi petrolchimica A.V. Topčiev hanno sviluppato un nuovo catalizzatore che è in grado di convertire in laboratorio al 100% le miscele di ossidi di carbonio e idrogeno.

Le parole dell’esperto

“I catalizzatori descritti nella letteratura moderna sono meno efficaci rispetto ai catalizzatori che abbiamo sviluppato. In particolare, i primi possono funzionare solo a temperature elevate, il che provoca la sinterizzazione delle particelle del catalizzatore e una diminuzione dell’attività catalitica. Nel nostro caso è sufficiente una temperatura non superiore a 300°C, che non solo preserva le proprietà del catalizzatore, ma riduce anche i costi energetici della reazione di metanazione”, ha affermato Irina Čemakina, una giovane ricercatrice presso il laboratorio di teoria e ottimizzazione delle tecnologie chimiche e dei processi tecnologici dell’Università statale di Tjumen. Ha aggiunto inoltre che gli scienziati hanno realizzato il nuovo catalizzatore a base di nichel e cellulosa utilizzando materiali che le attività agricole generano ogni anno nella misura di milioni di tonnellate.

Lo studio

Il Governo della regione di Tjumen ha sostenuto la ricerca di un metodo per arrestare il riscaldamento globale nell’ambito dell’incarico statale dell’Istituto di sintesi petrolchimica A. V. Topčiev, attuando gli obiettivi del programma di sviluppo universitario “Priorità-2030” del progetto nazionale “Scienza e Università”.