Lo scambio di prigionieri tra Russia e Occidente

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Lo scambio di prigionieri tra Russia e Occidente: Putin incontra i russi rientrati a Mosca sulla pista di atterraggio all’aeroporto Vnukovo


Vladimir Putin ha incontrato i russi rientrati dopo lo scambio di prigionieri sulla pista di atterraggio all’aeroporto Vnukovo, riferisce il corrispondente di RIA Novosti.
 
“Prima di tutto, voglio congratularmi con tutti per il ritorno in patria”, ha dichirato il presidente russo.
 
Il capo di Stato ha anche ringraziato coloro che hanno svolto il servizio militare per la fedeltà al giuramento. Inoltre, ha comunicato che saranno insigniti di riconoscimenti statali.

In precedenza, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa aveva dichiarato che otto persone imprigionate in diversi Paesi della NATO sarebbero state riportate in patria a seguito dello scambio avvenuto all’aeroporto di Ankara.

I prigionieri tornati in Russia

Secondo una fonte, tra le persone rilasciate ci sono Artem e Anna Dul’cev, Pavel Rubcov, Vadim Konoščenok, Michail Mikušin, Roman Seleznev, Vladislav Kljušin, ma anche dei minori. Inoltre, figura nell’elenco “un cittadino russo noto come Krasikov, che si trovava in Germania dove era condannato all’ergastolo”.

Molti di loro sono stati accusati di aver collaborato con l’intelligence russa, ma nella maggior parte dei casi la colpevolezza non è stata provata, ha sottolineato la fonte.

Anche Aleksandr Vinnik, accusato negli Stati Uniti di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, avrebbe dovuto fare ritorno in patria. Tuttavia, come ha riferito la madre Vera a RIA Novosti, Aleksandr aveva precedentemente chiamato dal carcere dicendo di essere stato rimosso dalla lista senza spiegazioni.

I prigionieri rilasciati dalla Russia

Dal canto suo, la Russia ha rilasciato Paul Whelan, Kevin Lik, Evan Gershkovich, Demuri Voronin, Vladimir Kara-Murza, Alsu Kurmaševa, Lilia Čanyševa, Vadim Ostanin, Ksenia Fadeeva, Alexandra Skočilenko, Ilja Jashin, Andrej Pivovarov e Oleg Orlov.

Secondo il Cremlino, Vladimir Putin ha firmato i decreti di grazia per il ritorno in patria dei russi imprigionati all’estero. Mosca ha ringraziato Aleksandr Lukašenko per il gesto di buona volontà e la grazia concessa al cittadino tedesco Rico Krieger, condannato a morte in Bielorussia. Il Cremlino ha inoltre espresso gratitudine ai Paesi che hanno contribuito alla preparazione dello scambio.