In questo episodio del podcast “Cosa è cambiato?”, analizziamo come i videogiochi siano diventati la nostra zona di comfort, perché ci piacciono i Let’s play e quali opportunità di carriera offre l’industria videoludica.
Videogiochi e bambini: serve il controllo dei genitori?
I videogiochi sono ormai una parte integrante dell’industria dell’intrattenimento, al pari di musica, cinema e serie TV. Esistono per diverse fasce di pubblico e svolgono funzioni differenti per ciascuna di esse, spiega Ekaterina Azbukina. Per i bambini, ad esempio, i giochi rappresentano un modo per canalizzare l’energia; per gli adulti, invece, sono un’opportunità per sfogare l’ansia, riconnettersi con il proprio bambino interiore o controllare l’aggressività.
Secondo Ekaterina, è fondamentale prestare attenzione ai giochi a cui giocano i i propri figli, non solo per motivi di censura, ma anche per avvicinarsi al loro mondo, comprendere la loro realtà e costruire con loro un rapporto più stretto. Condividere questa passione può aiutare a capire le loro battute, acquistare gadget legati ai giochi e giocare insieme. Se un genitore ignora gli interessi del proprio figlio, può formarsi distanza tra loro e possono alimentarsi ansia e frustrazione.
Se i genitori faticano ad accettare la passione dei figli per i videogiochi, è importante aiutarli a capire che si tratta di un’attività normale, e una buona forma di intrattenimento, che può generare emozioni positive, aggiunge Roman Epišin. Tuttavia, se i videogiochi diventano un’ossessione e sfociano in una vera e propria dipendenza, è essenziale individuarne la radice: spesso il desiderio di fuga dalla realtà è legato a un carico emotivo eccessivo o a problemi nei rapporti con i genitori e i coetanei.
Il cloud gaming è il futuro del settore?
Il cloud gaming è una tecnologia che consente di eseguire un videogioco non sul proprio dispositivo, ma su un server cloud remoto dotato di grande capacità di memoria, una scheda grafica potente e altre risorse. In questo modo è possibile eseguire un gioco con una grafica potente o anche uno che in linea di principio non funzionerebbe sul proprio dispositivo. Il risultato è simile a guardare un video in streaming, come su YouTube.
Secondo Roman, il futuro del gaming sarà sempre più orientato verso il fotorealismo. La grafica migliorerà e i videogiochi diventeranno ancora più dettagliati, anche grazie al cloud gaming. Un esempio recente è il simulatore di volo Microsoft Flight Simulator X, che riproduce l’intero pianeta basandosi su immagini satellitari. Ma il cloud gaming può spingersi ancora oltre: sarà possibile creare un mondo virtuale con un livello di dettaglio senza precedenti.
eSport e Let’s play: perché ci piace guardare gli altri giocare?
Gli eSport non sono una moda passeggera, afferma Roman, ma una nuova disciplina sportiva destinata a prendere piede. Come ogni sport professionale, richiedono un impegno elevato a chi lo pratica, sia in termini di attrezzature che di ore di allenamento. Gli eventi di eSport attirano milioni di spettatori e tifosi, tutte caratteristiche di un vero e proprio sport.
Se il giocatore si stanca di giocare da solo a giochi senza trama, come per esempio gli sparatutto, un motivo per guardare i Let’s play può essere il timore di perdere, al quale si aggiunge spesso la vergogna, lasciando il controllo del gioco a qualcun altro, spiega Ekaterina.
Professioni promettenti nell’industria videoludica
Roman Epišin ritiene che praticamente tutti possano trovare un modo per realizzarsi nell’industria dei videogiochi. Ecco alcune delle figure professionali più richieste:
- programmatore (i videogiochi complessi utilizzano diversi linguaggi di programmazione),
- sceneggiatore,
- compositore,
- artista,
- game designer che si occupa di progettare le dinamiche di gioco: cosa deve fare il giocatore, quali ricompense riceve e come funziona l’economia del gioco.
Oltre a queste figure, l’industria ha bisogno anche di esperti di marketing, legali e tester.
Perché acquistiamo emozioni?
L’industria dei giochi è relativamente giovane, è nata e si è sviluppata sotto i nostri occhi. Oggi esiste un’intera fascia di consumatori disposta a pagare per la nostalgia, motivo per cui molti preferiscono console come Sega o Dendy a quelle più moderne, racconta Roman. Ekaterina aggiunge che ciò è dovuto al fatto che l’infanzia, nella memoria, è spesso associata a un periodo felice. Pertanto, le persone sono ora pronte ad acquistare oggetti che ricordano il passato, come una sorta di macchina del tempo. Non si tratta di acquistare il gioco in sé, ma le emozioni provate un tempo, un ritorno a un’epoca lontana e spensierata, senza preoccupazioni e responsabilità.
D’altra parte, i videogiochi non sono solo un mezzo per vivere emozioni, ma anche un modo di disconnettersi da sentimenti intensi che la psiche non riesce ad affrontare, riorientando tutta la propria energia verso un’azione simbolica.