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Accordo di Parigi sul clima: cosa devi sapere

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Cos’è l’Accordo di Parigi sul clima

L’Accordo di Parigi sul clima è un trattato internazionale adottato nel dicembre 2015 durante la ventunesima conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21 UNFCCC) nella capitale francese. Il 4 novembre 2016, il documento è entrato in vigore, a seguito del soddisfacimento delle condizioni necessarie. Ovvero: 55 Paesi, che rappresentano oltre il 55% delle emissioni globali di gas serra, hanno consegnato i loro strumenti di adesione all’accordo al segretario generale delle Nazioni Unite.

Partecipanti dell’Accordo sul clima di Parigi

Alla COP21, 195 Paesi, inclusi i maggiori emettitori di gas serra come Cina, Stati Uniti e India, hanno sostenuto l’adozione dell’Accordo di Parigi.

Il ritiro degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti si sono ritirati dall’Accordo per la prima volta il 4 novembre 2020. Il 45° Presidente del Paese, Donald Trump, aveva voluto l’iniziativa. Il Paese è rientrato nell’accordo dopo l’insediamento del 46° Presidente Joe Biden nel febbraio 2021.

Dopo il suo secondo insediamento, il 20 gennaio 2025, Donald Trump ha nuovamente firmato un ordine esecutivo per far uscire gli Stati Uniti dall’accordo. Durante la sua campagna elettorale, aveva promesso di ridurre gli investimenti nelle energie rinnovabili e di eliminare le restrizioni alla produzione energetica.“Con le mie azioni di oggi, metteremo fine al Green New Deal”, ha dichiarato Trump. Allo stesso tempo, il 47° presidente degli Stati Uniti ha più volte espresso i suoi dubbi sull’esistenza del riscaldamento globale, e ha definito il problema nient’altro che una bufala.

Condizioni dell’Accordo di Parigi

L’Accordo di Parigi non contiene impegni specifici per i Paesi. Ogni Stato determina autonomamente i contributi nazionali in base alle proprie capacità. Ad esempio, la Cina mira a raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2060. L’India prevede di ridurre le emissioni del 45% entro il 2030. Nel dicembre 2024, gli Stati Uniti hanno dichiarato di voler ridurre le emissioni di almeno il 61-66% entro il 2035.

I partecipanti riferiscono regolarmente circa i loro sforzi per ridurre le emissioni. Una commissione di esperti internazionali può verificare l’affidabilità di queste informazioni. Tuttavia, non sono previste né sanzioni, né misure coercitive sanzioni in caso di inadempienza.

I partecipanti hanno anche il diritto di ritirarsi dal tratIn primo luogo, il Paese deve informare il Segretario Generale delle Nazioni Unite della sua intenzione e solo dopo un anno prenderanno una decisione ufficiale. In primo luogo, il Paese deve informare il Segretario Generale delle Nazioni Unite della sua intenzione e solo dopo un anno verrà presa una decisione ufficiale.