vampiri

Come sono apparsi i vampiri nella letteratura russa?

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Sembra che nella società laica del XIX secolo in Russia esistesse anche il concetto di vampiro. Erano però chiamati diversamente.

Se pensi che i vampiri siano nati in Europa, ti sbagli. Si tratta in realtà di un fenomeno russo.

“Voi li chiamate vampiri, Dio solo sa perché, ma posso assicurarvi che il loro vero nome è una parola russa, upyr’; e dato che hanno un’origine puramente slava, sebbene siano presenti anche nell’immaginario europeo e persino asiatico, non è corretto usare il nome distorto dai monaci ungheresi, che hanno latinizzato tutto e hanno trasformato l’upyr’ in vampiro.”

Questa è una citazione dall’inizio del racconto Il vampiro (1841) di Aleksej Konstantinovič Tolstoj.

Gli spiriti maligni nella letteratura russa

In alcune opere della letteratura russa già comparivano spiriti maligni e defunti, in una sorta di genere “horror”.

Esemplare in questo genere era, naturalmente, Nikolaj Gogol’ con i suoi cicli di racconti e novelle: Veglie alla fattoria presso Dikan’ka, I racconti di Pietroburgo e Mirgorod, una delle opere più inquietanti della letteratura russa.

Da dove provengono i vampiri nella tradizione russa?

Si ritiene che Tolstoj abbia scritto Il vampiro sotto l’influenza dell’omonimo racconto dello scrittore inglese John William Polidori. In esso il selvaggio mostro succhiasangue appariva per la prima volta nelle vesti di un aristocratico. Dracula di Bram Stoker fu scritto molto più tardi. Tuttavia, la somiglianza della storia con Tolstoj si limita a qualche parte della trama.

Ancora prima, Tolstoj aveva scritto il racconto gotico La famiglia del Vurdalak, fissando il neologismo di Puškin vurdalak come sinonimo di vampiro nella lingua russa. Ma il racconto fu terminato e pubblicato solamente negli anni Ottanta, dopo la morte dell’autore.

Upyr’ è infatti il termine originale russo che indicava alcuni personaggi della mitologia slava, tra cui dei defunti che uscivano dalle tombe per succhiare il sangue dei vivi. Si trattava di eroi e racconti popolari russi. Spesso gli upyr’ erano persone scomunicate dalla chiesa, dalle quali ci si poteva salvare solamente gettandogli dell’acqua santa addosso.

Gli upyr’ sono in generale simili ai vampiri dell’Europa occidentale e i linguisti ritengono che le parole upyr’ e vampiro abbiano un’origine comune. Ad esempio, vupyr in bielorusso e vapir in bulgaro sono termini molto simili tra loro. Anche nella mitologia turca esiste una creatura assetata di sangue chiamata ubyr, il suo nome deriva dalle parole “succhiare”, “assorbire”.