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La Notte di Veles: quando la Russia celebra il suo Halloween

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In Occidente il 31 ottobre è la vigilia di Ognissanti, mentre in Russia in questo giorno dopo il tramonto e prima dell’alba del 1° novembre si celebra la notte di Veles!

La maggior parte degli studiosi ritiene che il Libro di Veles, da cui ha origine la notte di Veles, sia un falso storico. Tuttavia, in molti amano questo mito, e noi te lo racconteremo.

Questa antica festività slava simboleggiava il passaggio dall’autunno all’inverno, quando la natura si assopisce prima dell’arrivo del caldo primaverile. Anticamente si credeva che esistessero tre mondi: Jav’, dove vivevano tutti gli esseri mortali; l’aldilà Nav’, dove vivevano gli dèi malvagi e le anime delle persone cattive e Prav’, il mondo degli dèi benevoli. Il dio Veles, protettore della saggezza, della ricchezza, della caccia e della fertilità, era considerato il signore e il guardiano dei confini dei tre mondi.

Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, lui e altri spiriti scendevano sulla Terra per conferire benedizioni e diffondere insegnamenti.

Secondo le credenze popolari, nella notte di Veles il confine tra i mondi diveniva così sottile che gli spiriti potevano accedere al nostro mondo e gli esseri umani all’aldilà. Per tale motivo, durante questa festività, gli slavi cercavano di non uscire di casa senza una buona ragione. Imbandivano una tavola a festa non solo per i vivi, ma anche per i parenti defunti, nel caso in cui questi ultimi volessero venire a fare visita ai propri discendenti.

Per lo stesso motivo, la notte di Veles non era un’occasione di divertimento. Si cercava di non fare entrare estranei in casa, in modo da non attirare ospiti indesiderati dall’aldilà. Per spaventarli, si accendevano candele in casa e un falò in cortile. Le finestre e le porte erano protette con rami di sorbo. Persino viaggiare in questa festività era sconsigliato, per non attraversare accidentalmente il confine tra i mondi. Era vietato, poi, rimanere svegli fino all’alba e guardare fuori dalla finestra troppo a lungo.

Nella notte di Veles, infine, prevedevano il futuro e la realizzazione dei desideri, e vedere uno dei propri antenati in sogno era considerato come un buon auspicio.