Georgia: entrata in vigore la legge sugli “agenti stranieri”

Da leggere in 2 minuti

La legge sugli “agenti stranieri” richiede alle organizzazioni che ricevono almeno il 20% dei fondi dall’estero la registrazione presso le autorità. La legge ha suscitato proteste in Georgia e le critiche di Unione Europea e Stati Uniti.

Giovedì 1° agosto in Georgia è entrata in vigore la legge “sulla trasparenza dell’influenza straniera”, già causa di proteste di massa all’interno del Paese. La normativa impone alle organizzazioni non governative e ai mass media che ricevono almeno il 20% dei fondi dall’estero di registrarsi presso l’Agenzia nazionale dei pubblici registri.

Le organizzazioni soggette a tale legge hanno l’obbligo di fornire al Ministero della Giustizia una dichiarazione annuale delle proprie entrate e uscite. L’elusione di queste condizioni è punibile con una multa pari a 25 000 lari, ovvero circa 8 500 euro.

Le proteste in Georgia e il ricorso della Presidente alla Corte Costituzionale

L’approvazione di questa controversa legge a metà aprile è stata accompagnata da proteste. La presidente della Georgia Salomé Zourabichvili ha posto il veto sul documento, definendolo la copia della legge russa sugli “agenti stranieri”. Tuttavia, il partito al governo Sogno Georgiano ha superato il veto del Capo di Stato grazie alla maggioranza in parlamento.

La presidente Zourabichvili ha fatto dunque ricorso alla Corte Costituzionale. Intanto, il governo georgiano afferma che la legge sugli “agenti stranieri” rafforza la sovranità nazionale e riduce la polarizzazione all’interno della società.

La reazione dell’UE e degli Stati Uniti

La legge “sulla trasparenza dell’influenza straniera” ha suscitato le critiche di Unione Europea e Stati Uniti. Infatti, i leader dei Paesi UE hanno sospeso il processo di adesione della Georgia all’Unione Europea e hanno congelato 30 milioni di euro destinati al sostegno di Tbilisi nel campo della difesa.

A loro volta, gli Stati Uniti hanno introdotto restrizioni sui visti nei confronti di una serie di politici georgiani e collaboratori delle forze dell’ordine e hanno annunciato una rivalutazione della cooperazione con la Georgia. In particolare, Washington ha sospeso la fornitura di aiuti a Tbilisi per un totale di 95 milioni di dollari e ha rinviato a tempo indeterminato le esercitazioni militari congiunte “Worthy partner”.